Care e cari Docenti Neoassunti,

Nel cuore dell'innovazione digitale che sta plasmando il futuro dell'educazione, l'Intelligenza Artificiale (AI) emerge come protagonista. Il vostro feedback è importante per la ricerca educativa.
Attraverso il questionario "Teachers’ trust in AI-based EdTech", avete l'opportunità di dire la vostra su come l'AI può essere integrata in maniera efficace e sensibile nel panorama educativo.
Link al questionario: https://indagine.indire.it/index.php/737868?lang=it

03 May 2024
Approfondimento

L’Osservazione peer to peer

La fase di induction nei Paesi europei

La ricerca educativa in ambito europeo ci informa[1] sul fatto che il passaggio dalla formazione iniziale degli insegnanti alla vita professionale è una fase cruciale sia per gli insegnanti che per i sistemi educativi. Nel 2020, nelle Conclusioni del Consiglio dell’Unione Europea sui docenti e i formatori europei del futuro la Commissione Europea ha sottolineato l’importanza di fornire ai nuovi insegnanti orientamenti e tutoraggio aggiuntivi al fine di facilitare l’avvio della loro carriera e aiutarli a far fronte alle specifiche esigenze che si trovano ad affrontare.[2]

La fase di avvio alla professione è obbligatoria nella maggior parte dei sistemi educativi europei anche se può essere concepita in modi diversi e può caratterizzarsi per una varietà di elementi. Si possono tuttavia individuare alcuni aspetti ricorrenti, come il mentoring, che è considerato un elemento essenziale del programma di induction. Nei diversi Paesi in cui è prevista questa forma di accompagnamento l’interazione tra insegnanti in formazione e i loro mentori può andare dal semplice orientamento a un intenso monitoraggio e sostegno quotidiano (Rapporto Eurydice, 2021, p. 118).  I risultati dell’indagine TALIS 2018 aggiungono informazioni importanti su questa fase cruciale di avvio alla professione, individuando alcune caratteristiche che incidono in modo particolare sulla percezione di efficacia del percorso formativo da parte degli insegnanti, da cui emerge che un carico ridotto di insegnamento durante la fase di avvio, nonché l’insegnamento in team con un insegnante esperto sono positivamente correlati all’autoefficacia dell’insegnante e alla soddisfazione sul lavoro (OECD, 2019, p.141).

Il nostro Paese si pone dunque in linea con gli altri sistemi educativi europei con una fase di avvio obbligatoria per i nuovi insegnanti e una forma di mentoring che si esplicita nella fase peer to peer di formazione, tuttavia, non prevede invece una riduzione del carico di lavoro/insegnamento, cui ha diritto d’altronde solo un terzo di insegnanti nei sistemi educativi europei. L’anno di prova risulta pertanto essere un momento intenso di formazione e accompagnamento per gli/le insegnanti neoassunti/e italiani/e, ma anche un periodo molto concentrato e che può generare ansia e stress. In questo contesto, assume allora ancora più valore la relazione di fiducia e scambio professionale che si instaura tra docente neoassunto/a e tutor. Il monitoraggio condotto da Indire effettuato su quasi 300.000 docenti entrati in ruolo negli ultimi 7 anni di esercizio del modello formativo neoassunti introdotto dal DM850 del 2015 e poi confermato con il DM226/2022, testimonia l’importanza di questa relazione professionale e dimostra i benefici percepiti da entrambi gli attori coinvolti.

Le fasi di osservazione peer to peer nel modello dell’anno di prova in Italia

Il DM226/2022 all’art.9 descrive gli obiettivi dell’attività di osservazione in classe, svolta dal docente in periodo di prova e dal tutor, come finalizzata al miglioramento delle pratiche didattiche, alla riflessione condivisa sugli aspetti salienti dell’azione di insegnamento. L’osservazione è focalizzata sulle modalità di conduzione delle attività e delle lezioni, sul sostegno alle motivazioni degli alunni, sulla costruzione di ambienti di apprendimento positivi e motivanti, sulle modalità di verifica formativa degli apprendimenti.

Già come era previsto dalla prima nota di accompagnamento al precedente DM850/2015, la fase peer to peer è pensata come un momento a tre fasi:

  • progettazione

  • osservazione reciproca in classe (tutor in classe del docente e docente in classe del tutor)

  • confronto

Allo stesso art.9 comma 2) del DM si specifica infatti che Le sequenze di osservazione sono oggetto di progettazione preventiva e di successivo confronto e rielaborazione con il docente tutor e sono oggetto di specifica relazione del docente in periodo di prova. Alle attività di osservazione sono dedicate almeno 12 ore.

Gli esiti dei monitoraggi testimoniano che tendenzialmente il tempo di collaborazione tra docente e tutor si estende ben oltre le 12 ore previste dal modello, grazie alla disponibilità del tutor ad incontri frequenti sulla gestione della classe e sui rapporti con gli allievi, andando ad abbracciare  tutto il periodo di induction e, nei casi in cui docente e tutor insegnino nella stessa scuola, creando talvolta un legame di supporto professionale che getta le premesse di una collaborazione professionale destinata ad andare anche oltre l’anno di prova. Il punto di forza dell’osservazione si manifesta nella sua finalità operativa e non teorica perché per entrambe le parti in gioco si tratta di apprendere da un’esperienza concreta.

Allegato A - Uno strumento strutturato per l’osservazione

Una innovazione introdotta dal DM226/2022 consiste nella predisposizione dell’Allegato A, una griglia di osservazione predisposta dal Ministero volta a supportare in modo più strutturato i momenti di osservazione reciproca in classe. L’Allegato A, pensato come uno strumento diversificato tra posto comune e posto di sostegno, si articola in tre macro-dimensioni: “Costruzione di ambienti di apprendimento positivi e inclusivi”, “Progettazione e realizzazione dell’azione didattico disciplinare”, “Processi di valutazione”. Ciascuna dimensione è sotto articolata in indicatori accompagnati da una serie di descrittori che facilitano la comprensione degli aspetti didattici (e non solo) da osservare. Per ciascun descrittore è possibile una risposta multipla tra 4 opzioni (‘Presente’, ‘Saltuario e/o parziale’, ‘Assente’ e ‘Non pertinente’ all’attività osservata) ed è previsto un campo note a testo libero per personalizzare e commentare le osservazioni effettuate.

Per un uso efficace dl dispositivo, una buona prassi consiste nell’utilizzare un Allegato A per ciascuna sessione di osservazione, in modo che questo strumento possa adattarsi in maniera flessibile ai diversi momenti e tipologie di attività che di volta in volta si vanno a osservare e che possono sollecitare dimensioni diverse tra quelle proposte dalla griglia.

Ricordiamo che il DM226/2022 prevede l’utilizzo di questo strumento da parte del tutor, lo rende opzionale per la visita del Dirigente in classe del docente, mentre non ne prevede l’uso obbligatorio da parte del/la neoassunto/a, tuttavia da un punto di vista metodologico si ritiene utile il suo impiego anche da parte del/la docente neoassunto/a per favorire la reciprocità dell’esperienza di osservazione.

 

Ci auguriamo che i dialoghi che state intessendo in questo anno costituiscano un sostegno reciproco e uno scambio di conoscenze che continueranno ad arricchire la vostra pratica professionale anche oltre l’anno di prova.


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[1] Commissione europea/EACEA/Eurydice (2021), Insegnanti in Europa: carriera, sviluppo professionale e benessere. Rapporto Eurydice, Lussembrugo: Ufficio della pubblicazione dell’Unione europea

[2] Conclusioni del Consiglio del 26 maggio 2020 sui docenti e i formatori europei del futuro, GU C 193 del 9.6.2020, p. 11.

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=uriserv:OJ.C_.2020.193.01.0011.01.ITA

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